'Classici' e 'Moderni' nell’officina del «Pastor Fido»

Autore: Elisabetta Selmi
Isbn: 88-7694-577-6
Collana: Manierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
Non disponibile
'Classici' e 'Moderni' nell’officina del «Pastor Fido»
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-577-6
Numero in collana01
CollanaManierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
AutoreElisabetta Selmi
Pagine308
Anno2002
In ristampaNo
Descrizione'Classici' e 'Moderni' nell’officina del «Pastor Fido»
Sul Pastor Fido del Guarini si è stratificata nei secoli un’eredità critica riccamente sfaccettata. Di grande fortuna nella tradizione letteraria, italiana ed europea, il capolavoro guariniano ha sfidato l’usura del tempo, imponendo il suo fascino su generazioni di lettori ed interpreti anche sui più restii ad apprezzare, per sensibilità e gusto estetico, testi troppo artificiosamente costruiti. Al riconoscimento dei meriti teatrali e dell’eleganza stilistica delle soluzioni tragicomiche guariniane non si è affiancata nei secoli un’altrettanto fedele comprensione dei segreti processi dell’officina inventiva e ricreativa dell’autore, di cerniera, nel suo rapporto con gli antichi e i moderni, fra l’ultima stagione delle poetiche aristoteliche cinquecentesche e l’avventura ‘anomalista’ dei nuovi generi comparsi sulla scena barocca. Il libro nello sviluppo dei capitoli ha inteso così districare e illustrare il fitto groviglio di ragioni retoriche e poetiche, culturali e ideologiche che sorressero l’ambizioso disegno della ‘pastorale’ guariniana e la volontà dell’autore d’imporsi, con la scelta di una formula drammatica temperata e patetica da nascente ‘melodramma’, come incontrastato ‘novatore’ di un teatro moderno capace di ridestare «l’uso della scena». La ricostruzione del laboratorio inventivo guariniano chiama in causa nel volume un complesso intreccio di tradizioni classiche e ‘romanze’ e s’interroga sulle forme e i modi con cui il poeta riscrisse modelli antichi e moderni, assunti ad archetipi di un’ars combinatoria e ricreativa che intese farsi artefice di nuove, seducenti esemplarità.
Elisabetta Selmi lavora presso il Dipartimento d’Italianistica dell’Università di Padova. Nei suoi studi si è dedicata in prevalenza alla letteratura del Cinquecento, del Settecento e del primo Ottocento, con contributi, apparsi in volumi miscellanei e riviste, su Veronica Gambara, Angelo Beolco, Torquato Tasso, Faustino Summo, Pietro Metastasio e Ugo Foscolo e sulle retoriche e poetiche cinquecentesche. Si è occupata fra l’altro anche della ricezione del pensiero di Erasmo in Italia con saggi su Ortensio Lando e su traduttori e commentatori dell’Enchiridion e dei Proverbia. Collabora stabilmente con “Studi Tassiani”. Ha pubblicato l’edizione commentata dell’Estratto dell’arte poetica di Aristotile di Pietro Metastasio per l’editore Novecento (Palermo 1998), e il commento al Pastor Fido di Guarini per la collana dei Classici Marsilio (Venezia 1999). È curatrice di due volumi sulla Scrittura femminile a Brescia fra il Quattrocento e l’Ottocento, editi dalla Fondazione Civiltà Bresciana (Brescia 2000). Ha di recente licenziato, in collaborazione con Pasquale Guaragnella, per l’editore Res l’edizione commentata della Magia d’Amore di Guido Casoni.