«Dulces lusus»

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978-88-6274-374-7
20,00 €
Lirica pastorale e libri di poesia nel Cinquecento
Autore: Giovanni Ferroni
Isbn: 978-88-6274-374-7
Collana: Manierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
Quick Overview
Lirica pastorale e libri di poesia nel Cinquecento
«Dulces lusus»
Maggiori Informazioni
ISBN978-88-6274-374-7
Numero in collana16
CollanaManierismo e Barocco / ISSN 1724-8558
AutoreGiovanni Ferroni
PagineVI-290
Anno2012
In ristampaNo
Descrizione«Dulces lusus»
Premessa ● Introduzione ● Capitolo I: 1. Un ‘modello difficile’ ● 2. Il Libro primo degli Amori e la polemica Brocardo-Bembo ● 3. L’esempio del Brocardo ● Capitolo II: 1. I ‘frammenti’ del Navagero ● 2. Pensiero e poesia del Fracastoro ● 3. Le muse siciliane del Bembo ● Capitolo III: 1. I sonetti di Giovan Battista Della Torre ● 2. I tre libri degli Amori del Tasso ● 3. Testi pastorali in tre canzonieri ‘periferici’ ● Capitolo IV: 1. Flaminio e Tasso ● 2. Prima di Napoli ● 3. Il ‘canzoniere pastorale’ ● Bibliografia ● Indice dei nomi
Nei decenni iniziali del Cinquecento, prima nella poesia latina e poi in quella volgare, il lusus pastoralis si afferma configurandosi come un genere libero da obblighi allegorici, quindi volutamente semplice, ma carico di potenziali valenze metapoetiche: ibrido originato dall’intersezione tra ecloga ed epigramma, esso dà luogo a un punto di contatto fra la tradizione poetica greco-latina e quella volgare che non sarà privo di risvolti polemici. Come per il genere cui appartiene, quello polimorfo della pastorale, da cui trae gli essenziali elementi figurativi e finzionali, l’impiego o il rifiuto del lusus rivelano una chiara presa di posizione sul valore e sulle finalità della poesia e del poeta, sul rapporto che sussiste fra res e verba, fra letteratura e verità. A tale presa di posizione se ne affiancano, soprattutto nell’ambito della lirica volgare, altre di ordine storico-letterario – l’esigenza di rinnovamento del modello petrarchesco – e retorico – l’opposizione stilistica fra gravitas e suavitas – che segnano confini precisi all’interno dei territori, spesso indistinti, della lirica cinquecentesca. Tramite trattazioni monografiche e analisi per lo più in ottica macrotestuale, mettendo in dialogo teoria e prassi, il libro cerca quindi di comprendere il significato del lusus nell’opera degli autori presi in esame e la funzione che, nel rapporto fra le parti e il tutto, singoli testi o più estese sequenze pastorali svolgono in alcune sillogi della prima metà del Cinquecento.

Giovanni Ferroni (Firenze 1982) si è laureato a Firenze nel 2006 e ha conseguito il dottorato in Italianistica presso l’Università degli Studi di Padova nel 2010. Successivamente è stato borsista del DAAD presso la Freie Universität Berlin e quindi della Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel. I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla lirica italiana del Cinquecento, considerata anche nei suoi legami con la Riforma, sulla storia del libro e sul rapporto fra letteratura e arti figurative.