Il trattato delle due donne maritate e della vedova

Scritto dal maggiore fra i poeti della Scozia medievale. questo poemetto-trattato, che vide luce di stampa nel 1508 sotto Giacomo IV, si pone nel panorama letterario del suo tempo con singolare pregnanza. Presentando in forma di reciproca confessione le esperienze matrimoniali di tre donne, è una sorta d "scherzo" carnevalesco animato da un'esuberante energia lividamente comica e oscena. I canoni tradizionali e rassicuranti dell'idealizzazione femminile e dell'amor cortese vi appaiono rovesciati, per far posto ai temi di una vissuta problematicità di rapporti, di appetiti sessuali e dei loro diritti, della negazione dell'istituto matrimoniale, posti in discussione senza mezzi termini o prudenze verbali. Nell'operetta si insinua il riflesso della crisi di un'epoca con i suoi pesi e le sue deformazioni, non ultima quella del rapporto tra potere sessuale e potere economico, discusso e risolto nell'ambiguo segreto del talamo.