L’incerta favola del personaggio

1881-1923: il romanzo italiano
Autore: Paolo Getrevi
Isbn: 88-7694-212-2
Collana: Contributi e proposte ISSN 1720-4992
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1881-1923: il romanzo italiano
L’incerta favola del personaggio
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-212-2
Numero in collana34
CollanaContributi e proposte ISSN 1720-4992
AutorePaolo Getrevi
PagineX-158
Anno1995
In ristampaNo
DescrizioneL’incerta favola del personaggio
Il romanzo e la portinaia • I: Mater infecunda • Maliarde funeste • Malattia e ideologia • Donne di carta e di zucchero • Il silenzio delle madri • II: DISSIPARE L’INFANZIA • La drammaturgia della vittima • Forgiare il carattere, educare un popolo • Le sconfitte del puer • La vana formazione del tonno • III: UN BORGHESE MAI NATO • Le lusinghe della proprietà • Un dandy ai Caraibi • La missione del lavoro • Leggerezza di ferrovieri • IV: ONOREVOLE O DUCE? • Al Parlamento! • Lievi incubi urbani • Folle zoomorfe a Milano • Venga uno solo! • V: IL FINTO VIAGGIATORE • L’epica del turista • Le orme del moderno • Esotismo e fantascienza • A Zonzo con Alice • VI: LO SCACCO DELL’ANIMA • La didattica degli spettri • Il cadavere vivente • I lutti del caso • L’alternativa del diavolo • Appendice cronologica • Informazione bibliografica
Nel cinquantennio tra Otto e Novecento si sviluppa un’importante stagione del romanzo italiano, pienamente autonoma. Grandi protagonisti: Verga e De Roberto, D’Annunzio e Pirandello, Tozzi e Svevo. Ma non meno importante per una valida comprensione dell’epoca è la folla di narratori che vi opera, alcuni eccellenti comprimari, altri veri mattatori del marcato editoriale: Oriani, Serao, De Amicis, Cantoni, Salgari, Fogazzaro, Delledda, Jahier. E molti ancora. Mai come in questi decenni la narrativa diventa il palcoscenico adatto per le scenografie complesse della crisi del soggetto, moderno picaro che ha perduto ogni ideologia legittimante e sta per imboccare i sentieri ignoti dell’irrilevanza e dell’insignificanza. Genere onnivoro, il romanzo sfugge alla rete di concetti e definizioni univoche. Sua è la logica della pluralità. Cronaca e storia, quotidiano e sogno. Simulazione autobiografica e mimesi realistica. Toscanismi didattici e regionalismi furenti o nostalgici. Narrativa umorale, narrativa sapiente. Narrativa per ragazzi. Narrativa per la cameriera del dottore letta di nascosto dal dottore. Ironia e passione. Sangue e denaro. Eros e rovine. Qualche sorriso. Nessuna franca risata. Inesorabile grammatica della metamorfosi: dall’ultima fede nella prestazione realistica del racconto allo sgretolarsi della materia e dell’umano. Con l’assurdo di Bontempelli e la favola zoomorfia di Bacchelli si arriva alle soglie del romanzo contemporaneo.
Paolo Getrevi è ricercatore nell’Istituto di Italianistica della Facoltà di Lettere di Verona. Oltre a vari saggi, ha pubblicato: Nel prisma di Tozzi, La reazione, il sangue, il romanzo (Liguori 1983); Dal picaro al gentiluomo. Scrittura e immaginario nel Seicento narrativo (Angeli 1986); Labbra barocche. Il libretto d’opera da Busenello a Goldoni (Essedue 1987); Le scritture del volto. Fisiognomica e modelli culturali dal medioevo ad oggi (Angeli 1991). Ha commentato l’Edipo del Tesauro (Marsilio 1987, con introduzione di C. Ossola) e curato l’edizione del cinquecentesco Libro del sarto (Panini 1987). Collabora alla Letteratura italiana Marzorati. Sta studiando la metamorfosi del personaggio nella narrativa degli ultimi quattro secoli.