La umanità del figliuolo di Dio

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88-7694-480-X
45,00 €
Curatore: Simona Gatti Ravedati
Autore: Teofilo Folengo
Isbn: 88-7694-480-X
Collana: Contributi e proposte ISSN 1720-4992
La umanità del figliuolo di Dio
Maggiori Informazioni
ISBN88-7694-480-X
Numero in collana47
CollanaContributi e proposte ISSN 1720-4992
AutoreTeofilo Folengo
CuratoreSimona Gatti Ravedati
Pagine480
Anno2000
In ristampaNo
DescrizioneLa umanità del figliuolo di Dio
Il monaco benedettino Teofilo Folengo è conosciuto soprattutto come autore del Baldus, un poema in lingua macaronica pubblicato con lo pseudonimo letterario di Merlin Cocai. Fu in un periodo di ritiro eremitico che don Teofilo compose la meno nota Umanità del Figliuolo di Dio, un poema in lingua italiana in dieci libri che ripercorre in ottave il racconto evangelico della vita di Cristo. Il poema si presenta ed è stato a lungo accettato come uno svogliato esercizio penitenziale su temi tradizionali, dettato dall’opportunismo e vergato per fare ammenda del “ridiculoso Baldo” e dei trascorsi che avevano tenuto lo scrittore fuori dall’Ordine. Ad una lettura senza pregiudizi l’opera si rivela invece innovativa sia sul piano propriamente letterario dei metri e delle forme del poema eroico sia su quello del contenuto e del rapporto con le fonti. Si riconosce in esse il tentativo (poi reiterato nella Pelermitana) di creare un nuovo poema sacro in volgare, letterariamente e dottrinalmente impegnato, in grado di porsi come alternativa alla tradizione dell’epica biblica umanistica e dei poemetti agiografici popolari, mediante il quale prendere parte al dibattito religioso pretridentino e farsi interpreti delle istanze e dei fermenti di rinnovamento spirituale che attraversano la cultura italiana ed europea del primo Cinquecento.
Teofilo Folengo (Mantova 1491 - Bassano del Grappa 1544) è autore delle Macaronee (che comprendono il Baldus, la Zanitonella, la Moscheide ed una serie di epigrammi), le cui quattro redazioni, tra loro assai diverse, testimoniano dell’impegno con cui il Folengo coltivò questo genere; in versi italiani scrisse l’Orlandino, l’Umanità e la Palermitana; in latino umanistico il Varium poema, lo Ianus e l’Hagiomachia; in un misto di prosa e versi, italiani e macaronici, il Chaos del Triperuno. Simona Gatti insegna nei licei; nel 1994 ha conseguito il Dottorato di ricerca in Italianistica nell’Università di Torino con una tesi sull’Umanità del Folengo, sulla quale ha pubblicato alcuni saggi.